Domenico Millelire (sommergibile)
Domenico Millelire | |
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Il Millelire in una foto del 1933 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile oceanico |
Classe | Balilla |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | OTO, La Spezia |
Impostazione | 19 gennaio 1925 |
Varo | 19 settembre 1927 |
Entrata in servizio | 21 agosto 1928 |
Radiazione | 18 gennaio 1946 |
Destino finale | demolito nel 1977 dopo l'impiego come deposito di lattice |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1927,4 t |
Dislocamento in emersione | 1464,4 t |
Lunghezza | fuori tutto 86,75 m |
Larghezza | 7,8 m |
Pescaggio | 4,115 m |
Profondità operativa | 100 m |
Propulsione | 2 motori diesel FIAT da 4000 CV totali 2 motori elettrici Savigliano da 2200 CV totali |
Velocità in immersione | 9 nodi |
Velocità in emersione | 17 nodi |
Autonomia | in superficie 3000 mn a 17 nodi o 7050 mn a 8,5 nodi in immersione: 8 mn alla velocità di 9 nodi o 110 mn a 3 nodi |
Equipaggio | 7 ufficiali, 63 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione:
dal 1934:
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Note | |
Motto | Per Dio e per il Re vincere o morire[1] |
informazioni prese da [1] | |
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Il Domenico Millelire è stato un sommergibile della Regia Marina. L'unità è intitolata all'ufficiale e patriota Domenico Millelire, prima medaglia d'oro al valor militare della Regia Marina Sarda e delle Forze Armate italiane.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il 20 settembre 1928, agli ordini del capitano di corvetta Carlo Savio, ricevette a La Maddalena la bandiera di combattimento da un comitato cittadino dell'isola. Madrina dell'evento fu Anita Susini-Millelire, figlia Ammiraglio Antonio Susini-Millelire, discendente di Domenico Millelire.
Nel marzo 1929, agli ordini del capitano di corvetta Pietro Parenti, fu il primo sommergibile italiano a portare la bandiera tricolore nell'Oceano Atlantico.
Tra il marzo ed il settembre 1933 fu adibito all'appoggio alla trasvolata atlantica di Italo Balbo: insieme al gemello Balilla e alle cannoniere Biglieri e Matteucci, attraversò l'Atlantico al comando del capitano di corvetta Franco Zannoni; servì da radiofaro e segnalò le condizioni meteorologiche agli aerei di Balbo; tale viaggio servì anche per mettere alla prova le qualità oceaniche dei «Balilla», giudicate buone[2]. Giunto a Chicago, il sommergibile fu visitato da Italo Balbo che tenne poi un discorso rivolgendosi all'equipaggio[2].
Prese clandestinamente parte alla guerra di Spagna, senza ottenere alcun risultato[3].
All'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale era ormai obsoleto; svolse comunque 11 missioni di guerra percorrendo circa 5.000 miglia[4].
Nel dicembre 1940 cercò infruttuosamente di silurare un sommergibile in navigazione nel Canale d’Otranto, nelle vicinanze dell'isola di Fano[4].
Dopo alcuni mesi fu assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola, unitamente al capoclasse Balilla[5].
Prestò servizio alle dipendenze di tale scuola sino al il 15 aprile 1941, data del suo disarmo[6].
Denominato GR. 248 divenne pontone di carica e deposito carburanti[4].
Il 13 settembre 1942, a rimorchio del cacciatorpediniere Saetta, effettuò il trasporto di 443 tonnellate di gasolio[4].
A fine guerra fu trovato affondato a Palermo[4].
Recuperato e radiato nel 1946, fu acquistato nel 1948 dalla Pirelli e trasformato in deposito di lattice[4].
Fu smantellato nel 1977, quarantanove anni dopo il completamento[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ dal giuramento di Domenico Millelire per resistere ai francesi alla Maddalena nel 1793.
- ^ a b Giorgerini, pp. 157-159.
- ^ Giorgerini, p. 193.
- ^ a b c d e f g Trentoincina
- ^ Giorgerini, p. 274.
- ^ Regio Sommergibile MILLELIRE
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.